Quando arriva il momento in cui il bambino decide di venire alla luce la donna entra in un momento di ansia, soprattutto se è al primo figlio, quindi senza l’esperienza di un precedente travaglio e parto. E’ più che comprensibile e quando si presentano le contrazioni non si sa bene cosa fare.
Come accorgersi di entrare in travaglio
Come spesso sosteniamo, la Natura provvede un po’ a tutto. Una donna che deve partorire arriva a questo momento dopo tutta una fase di crescita del bambino e di preparazione e modificazioni del proprio corpo in funzione della messa al mondo del nuovo esserino.
Anche se ancora non ha avuto alcuna esperienza di parto, ciascuna donna percepisce quando arriva il momento, lo sente perché sa che arriveranno delle contrazioni e quando avverte queste, anche se non le ha mai sentite prima, sa che sono i primi avvertimenti che è arrivato il momento del parto.
Molte donne partecipano a corsi pre parto, quindi sono anche abbastanza edotte di ciò che accade, dei segni che indicano il parto imminente, delle caratteristiche delle contrazioni del travaglio, ciononostante spesso arrivano in Ospedale con contrazioni che non sono ancora quelle del travaglio e vengono così rinviate a casa dopo i controlli del caso.
Meglio rivolgersi all’ostetrica o al ginecologo quando ancora questo è prematuro piuttosto che troppo tardi ma sarebbe ancora meglio arrivare in ospedale al giusto momento, nè troppo presto nè tardi.
Sintomi significativi del parto imminente
Le contrazioni che indicano lo stato di travaglio sono forti e regolari e tendono a ridurre l’intervallo tra una contrazione e l’altra. Al momento del travaglio la donna si accorge di perdere un “tappo mucoso”, una secrezione piuttosto spessa che ha la funzione di sigillare l’utero fino al momento del parto.
Il bambino cresce nella pancia dentro il sacco amniotico che è pieno di liquido. nell’imminenza del parto questo sacco si rompe e il liquido amniotico contenuto si riversa all’esterno attraverso la vagina. Questo fatto è popolarmente conosciuto come “rompere le acque”.
Oltre a ciò e anche prima che questo accada si avverte un aumento del mal di schiena che si acuisce sempre di più ma si avverte anche una sensazione di dover andare in bagno.
Questo è dovuto alla pressione che la testa del bambino esercita sull’intestino della mamma. Molte donne avvertono un senso di pesantezza simile in qualche modo alla sensazione che si ha con il flusso mestruale.
Le contrazioni del falso travaglio
Ciò che spesso porta le donne in Ospedale anzitempo sono le contrazioni che si avvertono e che già sembrano abbastanza intense. Sebbene queste siano presenti, non hanno il carattere di regolarità di quelle del travaglio.
Le stesse donne sono tratte in inganno da queste contrazioni che possono ravvicinarsi e diradarsi, non sono regolari, mentre quelle del travaglio sono regolari e abbreviano sempre più la distanza di tempo tra una e l’altra, non si allontanano mai.
In realtà alcune contrazioni si possono presentare anche con notevole anticipo rispetto al tempo del parto ma solitamente sono più sporadiche e di non notevole entità come invece quelle del travaglio.
Quando andare in Ospedale
Quando è il momento di andare in Ospedale? Certamente è opportuno recarsi in ospedale nel momento in cui si rompono le acque ma per le donne alla prima gravidanza si consiglia di recarsi in ospedale quando le contrazioni diventano parecchio dolorose e regolari.
Per regolari si intendono contrazioni ogni 5 minuti o meno e con durata di circa 45/60 secondi. Sono le contrazioni giuste se camminando o facendo altre attività noti che non diminuiscono affatto.
Non c’è bisogno di correre in ospedale: tra la comparsa delle contrazioni regolari e il parto può passare anche parecchio tempo, non è il caso di rischiare per strada per un’urgenza che non c’è. Solo se l’Ospedale dista parecchio, è opportuno non perdere troppo tempo.
In genere i parti successivo al primo sono più rapidi mentre le primipare necessitano di più tempo ma in ogni caso di fronte ai segni di un parto imminente conviene recarsi in ospedale senza correre ma anche senza troppo tergiversare.